3. GLI ESAMI CARDIOLOGICI
3.9 CATETERISMO CARDIACO E CORONAROGRAFIA
Si tratta di un esame diagnostico che necessita il ricovero in ospedale.
La coronarografia consiste nell'iniezione nelle arterie coronarie tramite dei cateteri, di un mezzo di contrasto che consente la visualizzazione delle arterie, al fine di studiarne la morfologia, il decorso ed eventuali alterazioni.
La ventricolografia (angiografia della cavità ventricolare) e il cateterismo cardiaco (misurazione dei parametri emodinamici, cioè delle pressioni all'interno delle camere cardiache e dei grossi vasi) completano lo studio emodinamico del cuore.
L'esame è eseguito in una sala operatoria dedicata chiamata Sala di Emodinamica (o Laboratorio di Emodinamica), dove sono presenti una serie di strumentazioni radiologiche dedicate.
L'esame consiste nell'introduzione in una grossa arteria (femorale, radiale, brachiale) di un tubo sottile flessibile (detto catetere) che sotto giuda radiologica raggiunge il cuore, attraverso il quale viene iniettato il mezzo di contrasto.
Vengono così visualizzati e valutati il funzionamento del cuore e delle coronarie.
Con la coronarografia (angiografia coronarica) è possibile rappresentare in immagini le coronarie, trovando così per esempio delle stenosi (restringimenti) vascolari che provocano l'angina pectoris.
In generale la coronarografia è indicata nei pazienti con sospetta malattia delle coronarie, in pazienti che hanno già sofferto di un infarto miocardico e anche in tutte quelle malattie del muscolo cardiaco (miocardio) e delle valvole per le quali è necessario conoscere approfonditamente lo stato del circolo coronarico.
Se si osservano delle stenosi coronariche importanti, in molti casi le si possono dilatare con un catetere a palloncino (angioplastica coronarica), anche nella stessa seduta.
Di solito il tratto dilatato viene mantenuto pervio mediante una reticella metallica (stent).
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